«Occore compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana».
Giovanni Falcone
Magistrato Antimafia
Il 23 maggio 1992, alle ore 17:58, presso il km 5 dell’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci, a pochi chilometri da Palermo, una carica di cinque quintali di tritolo posizionata in un tunnel scavato sotto la sede stradale viene azionata per telecomando da Giovanni Brusca, il sicario incaricato da Totò Riina. Persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.
25 Maggio 92 Palermo: Rosaria Costa, vedova ventiduenne dell’agente di scorta Vito Schifani grida il suo urlo straziante nella chiesa di San Domenico “io vi perdono, ma vi dovete mettere in ginocchio”:
[Video YouTube da sgalyx]
1 commento
Comments RSS TrackBack Identifier URI
[…] investimento (ad esempio immobili) e ovviamente ancora nel traffico di stupefacenti. Così quando Giovanni Falcone, poco prima di essere ucciso insieme alla sua scorta, affermava che la Mafia era entrata in Borsa, […]